lunedì 18 agosto 2014

Donne che corrono coi lupi


Leggendo ritrovo parole che suonano come fossero mie.


Ho avuto la fortuna di crescere nella Natura. Dai fulmini seppi della subitaneità della morte e dell'evanescenza della vita. Le figliate dei topolini mostravano che la morte era raddolcita da una nuova vita. Quando dissotterrai delle "perle indiane", fossili sepolti nella terra,compresi che la presenza degli esseri umani risaliva a molto, molto tempo prima. Appresi la sacra arte dell'ornamento adornandomi il capo con delle danaidi, usando le lucciole come gioielli notturni e le rane verde smeraldo come braccialetti. Una lupa uccise un suo cucciolo ferito a morte; insegnò la compassione dura e la necessità di permettere alla morte di andare al morente. I bruchi pelosi che cadevano dai rami e faticosamente risalivano strisciando insegnavano la determinazione. Dal loro solletico, quando mi passeggiavano sul braccio, imparai come la pelle può svegliarsi e sentirsi viva. Arrampicandomi sulla cime degli alberi appresi come un giorno avrebbe potuto essere il sesso.

CLARISSA PINKOLA ESTES
 



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